Fashion Web Magazine

Fashion

Giacca e Cravatta: La prigione maschile…

20121106-235233.jpg

Carissime lettrici, carissimi lettori oggi voglio parlarvi di un argomento forse così scontato da essere una delle tematiche più attuali che perversa nel mondo del fashion system.
LA MODA UOMO…
Ebben sì, eccentrica, improponibile, fuori dagli schemi, troppo classica o troppo sportiva, troppo buia o troppo colorata la moda maschile resta e sarà sempre un problema non indifferente per gli stilisti che ogni stagione si apprestano a presentare le collezioni dedicate a Lui.
Ma facciamo ora un piccolo excursus storico, senza che quest’ultimo vi annoi troppo e che potete leggere tranquillamente mentre lo smalto appena messo vi si sta asciugando e la vostra attività si limita alla sola visione di uno schermo. La moda uomo ha il suo picco di splendore nel lasso di tempo cronologico che va dal 1640 circa al 1770, ove lo stile Barocco e successivamente quello Rococò apportano al guardaroba maschile tutta una serie di dettagli e accessori che mai più si vedranno nella storia. Camicie in seta, rasi, pizzi alle maniche, giustacuori finemente ricamati, panciotti, jabot, spille e scarpe con fibbia e tacco finemente colorato di una tinta di rosso, bastone da passeggio, rigorosamente tenuto senza che quest’ultimo posi terra e infine guanti e tricorno dal quale partono un tripudio di piume di struzzo, cignetti e quant’altro. Insomma una moda non proprio “Less in more” ma simbolo distintivo di uno status e di un modo di vivere destinato di lì a poco a scomparire. I colori erano dei più svariati e si srotolavano in una tavolozza infinita di nuance, dalle più accese e forti a quelle più pastello e delicate.
Di tutto questo oggi non è rimasto forse che un nostalgico ricordo, che rivive forse in qualche dandy decadente che possiamo incontrare casualmente per strada. La moda maschile attuale infatti prende forma e dettami dagli usi e costumi degli aristocratici post rivoluzione che utilizzarono e modellarono il modo di vestirsi fino ad allora utilizzato dalle classi borghesi, creandone uno stile nuovo e totalmente diverso dal precedente, simbolo questo anche di una nuova mentalità e di una nuova concezione gerarchica che si andava affermando nel corso dell’Ottocento. Degli stupendi abiti riccamente decorati, sontuosi e spettacolari appannaggio delle classi aristocratiche non esisteva forse che il ricordo, messo lì come monito negativo per le successive generazioni.

La moda maschile dall’ora non è cambiata un granché. Se ci pensate gli accessori di cui un uomo dispone generalmente si limitano alla camicia, completo, formato da giacca e pantalone classico, cravatta e scarpe lucide, stringate o per i più “eccentrici” un paio di slippers di Church’s piuttosto che Alberto Moretti per Arfango. La moda da allora si è fermata, chiudendo in una sorta di gabbia formata da canoni classici la moda destinata a vestire l’uomo. Nell’epoca contemporanea diversi sono gli stilisti che hanno cercato e cercano invano ahimè di sganciarsi da questi schemi fissi, che nel corso degli anni si sono via via fusi con la società. In primis fra tutti, l’uomo che non è possibile non menzionare, padre fondatore dello stile italiano nel mondo, il nostro begnamino di casa Giorgio Armani, che crea per la prima volta la giacca destrutturata, casual, adatta ad usi quotidiani e non necessariamente d’ufficio. Per la prima volta l’uomo si sente libero e non appesantito dal portare sempre una giacca da completo. Marc Jacobs, Riccardo Tisci per Givenchy, Gareth Pugh, Yohji Yamamoto, Raf Simons, Jean Paul Gaultier, Vivienne Westwood, sono solo pochi nomi che negli ultimi anni propongono sulle passerelle un’idea differente di mascolinità e virilità maschile che non viene più legata e collegata alla semplice e riduttiva (da un punto di vista creativo), giacca e cravatta, ma gonna a kilt, gonna lunga, gonna ampia, gonna svasata ecc…come se la mascolinità dipendesse da un paio di pantaloni.
La moda va avanti, con il suo senso sovvertitore di usi e costumi, con il suo senso anticipatore delle tendenze e delle idee, la moda va avanti si, ma il mondo resta indietro, legato a schemi fissi, a canoni sociali che impongono un determinato capo in relazione a un determinato sesso. Secondo voi cosa è giusto? Cosa pensate a riguardo?Pensate che la visione della società in connessione a questo argomento cambi, e che presto vedremo per strada uomini in kilt, o quest’ultimi resteranno sporadiche eccezioni da trovarsi a l’uscita di qualche scuola di moda piuttosto che street style a qualche sfilata? LA QUESTIONE A VOI e al vostro GIUDIZIO…

Augurandovi un Buon Proseguimento di Serata!!!

Ziliani – Tisci

20121106-235135.jpg

20121106-235206.jpg

20121106-235214.jpg

20121106-235221.jpg

20121106-235228.jpg

20121106-235239.jpg

20121106-235243.jpg

20121106-235251.jpg

20121106-235255.jpg

20121106-235300.jpg

Recommended

Leave a Comment