#FashionExpress – #MFW: Lisa Von Tang
Ispirata e drammatica, l’apertura della sfilata di Lisa Von Tang racconta un dramma profondo con una danzatrice avvolta da fili rossi, i fili rossi dell’amore che diventano possesso, gelosia, dominio, oppure straziante passaggio da materia a etere.
Nello sbalzo emotivo si installano capi che nella loro essenzialità appaiono come un incipit dell’autrice ad una narrazione minimale, dove prevale l’intimità dell’anima sulla costruzione della superficie. Tuttavia è proprio attraverso un costrutto quasi geometrico che si definisce la silhouette e si evocano trasparenze che danno forma onirica al corpo, lasciando spazio alle fantasie intime e dando quel tocco di mistero e pronfonda femminilità che evoca il mondo delle geishe seppur con un’identità urbana ed un colpo d’occhio alla New York dei giorni nostri.
Non bastano i richiami metaforici per definire il sistema complesso con il quale Lisa von Tang vuole unire il mondo dell’urbanstyle dal sapore underground con la poesia dell’oriente ed il suo mistero. Dietro ad ogni capo si evince uno stato di ricerca e di intima costruzione che sta elaborando una maturità quasi zen, complice il dolore ed il dramma, si delinea una nuova forza, un nuovo Io. Monumentale ricostruzione del sé che passa attraverso la distruzione del passato superando ostacoli profondi e dolorose ferite. Un Kintsugi dell’anima nel quale l’oro prende il colore del tessuto che incolla frammenti di vita apparentemente distrutti ma che si fanno nuova voce, nuovo capitolo, nuova moda.
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