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Bianco: cantico del Natale

Codesta historia trova loco Natale ove il Bianco non sempre appare è in tal magione che vesti de natura si ispiraron per mantare di candido ogni singol loco, ma poiché le genti ancor furon dissolte dall’uopo dei vestimenta amaron sol Natale dissolvendo la memoria sul di lui candor, per lo appunto Bianco.

Orquinci, alla coscienza nostra par di far giusto dovere nel dissertare e dar giusto pensamento a Bianco, codesto singolare cromatico individuo, fu dai più colpito per la sua mutevole identità et in tempi lontani castigato all’uso indomito di talune messaline et di poco garbati messeri che, in dissoluti templi, ne sconsacraron il pudore.
Giammai pungesse vaghezza che tal commento urtasse sensibili indossatori che pii ne decantaron il di lui candore.
Ma ahimè tal giubilo non fu per Bianco così scontato: de facto l’oblio di inferi intimi, spesso squallidamente costipati, a sostener le viril speranze quam gli ascellar pudori di un fin troppo poco gentil sesso.
Con ciò non si perda però che costui è l’aspirazione da tanti bramata, da pochi raggiunta, forse solo dallo stesso primo et Sommo Natale eppur talvolta riappare nel suo doveroso et candido altare al fianco sempre del Sommo et ivi castiga le menti insolenti che mal celebrano lo spirito colto ed ironico dell’Altissimo Poeta.
I lor signori “pilatando” ne fecero icona ieratica pet liberar il lor medesimo dal responso et oggi noi pochi lo guardiamo, persi et impauriti, poiché in esso il vuoto rispecchiamo, il vuoto pieno che apparente par cristallico boccale pieno di acqua, lagrime della gioia della nascita, Natale di Bianco che bianco rese Natale, puro sentimento di ricordo felice.
Ed è cosi che noi oggi lo pensiamo: indossato solo in grandi piccoli intimi momenti poiché Bianco è solo il simbolo del vero amore, della purezza della vita.
Un felice e sereno
Bianco Natale

Tisci
 
“E comunque il Natale è Rosso!”
MGD
 

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