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L’anima nascosta della donna Alexis Mabille

Nella visione Haute Couture della Donna di Alexis Mabille sboccia la primavera; il mondo floreale, quello della sera, con caldi colori illuminati da tramonti che fanno sognare.

Basta farsi trasportare da immaginari profumi dei tramonti d’estate, per comprendere la bellezza romantica che compone la palette della collezione Alexis Mabille Haute Couture. Un profumo intenso che avvolge la figura della donna con manti morbidi e drappeggi che tanto ricordano i petali delicati di fiori esotici, quanto la classicità di disegni realistici di flora sul corpo, che magico, apre il suo onirico essere alla bellezza di colori intensi ed ammalianti. Tanto romantica, come una calla, quanto forte come un fiore del deserto, la visione Alexis Mabille prende vita con pochi cenni di fresco e radici profonde in quella sartorialità tipica della Haute Couture, che dà ampio sfogo e lustro alla creatività del genio. Visionario? No, se con questo termine si intende sviluppo di innovative tematiche, ma sicuramente geniale esploratore di tematiche note per renderle ancor più contemporanee e frutto, anzi fiore, cornice di una sensualità delicata e provocante.
A-MABILLE-SS15Nel dinamismo di capi avvolgenti, che spaziano dalla tradizione europea a quella asiatico-giapponese, Alexis Mabille, racconta la femminilità globale, portatrice del profumo dell’esser donna al di fuori dei confini geopolitici per interdersi come divina/diva in ogni luogo ed in ogni situazione.
Profondamente radicata nel suo esser “femmina”, la donna di questa collezione Haute Couture Spring 2015, non tralascia le sue spine, le rende parte della forza del suo carattere ammaliatore e le trasmette con inserti in pelle, in giochi di trasparenze con pizzi e fasce, chiudendosi quindi, per proteggere il proprio cuore avvolto da morbide sete.
« Il est d’étranges soirs où les fleurs ont une âme » Au jardin de l’infante (1893), Albert Samain
grazie a questa frase l’intero concetto che ruota intorno a questa collezione diventa lapalissiano: fiori che vivono, poiché permeati d’anima, in talune sere, forse d’estate, in cui dall’Amore sono conquistate. L’Amore non tanto per l’altro sesso che in futuro le renderà generatrici, ma per quel loro esser Donne, parte fondamentale dell’ecosistema, apice di una catena che ha fatto della Bellezza la massima forma d’arte dell’esistere: mai potremmo dire che un fiore sia brutto, ed ancora più, mai potremmo pensare che esso sia inutile.

 

 

PH CREDITS: MAXIMILIAN LINZ –

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