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#FashionExpress – #MFW: Mario Dice

Siamo così inconsapevolmente abituati al ruolo che quotidianamente recitiamo che spesso, nello specchio dell’anima più intima, riflettiamo personaggi costruiti dietro ai quali celiamo i nostri pensieri.

Siamo, in fondo e nel profondo, un po’ tutti attori del palcoscenico della vita. Chi però lo fa per mestiere, spesso, oltre ai propri intimi personaggi, si porta appresso quelli “lavorati”.

Quaranta attrici professioniste si mettono davanti al loro specchio interiore, con l’aiuto interpretativo di quaranta look costruiti singolarmente per loro da Mario Dice che, per la sua sfilata del 18 settembre, crea uno spettacolo di verità.
I capi della collezione diventano spazi materici, costruiti in lino, cotone, georgette plissettata, chiffon organza, pizzi macramè con denim bianco stampato, nei quali va in scena l’innata femminilità delle protagoniste di una poetica cinematografica che avvolge le silhouette con l’inconfondibile maestria che contraddistingue la donna Mario Dice.

Il percorso del linguaggio poetico dello stilista raggiunge il culmine linguistico attraverso un’eterogeneità di lemmi; la moda, protagonista ovviamente di questa dialettica, si sposa con il cinema, tanto nella sua presenza femminile quanto nel tributo visivo che accompagnerà la narrazione della sfilata; un percorso di intima verità.

Una passione per il cinema, quella di Mario Dice, che non si ferma solo ad una mera scelta di ispirazione e stile ma si rende parte attiva di un sentimento concretamente nostalgico: il cinema come luogo di incontro, di meditazione e di approfondimento emotivo.

Grazie alla forza dei sostenitori del Cinema Teatro Roma di Trento che, come altri in Italia, rischia la chiusura, Mario Dice ripercorre i propri momenti di vita vissuta evocando, come tutti noi, i primi amori, i primi appuntamenti, i momenti di gioia e sublime tenerezza tra i velluti profumati delle sale cinematografiche sprigionatori del potere evocativo dei ricordi.

Una battaglia, quella del Cinema Teatro Roma, sottoscritta anche da una petizione che ha coinvolto la popolazione locale e non solo, che grazie anche a questa elegante citazione di Mario Dice, diventa sempre meno Donchisciottésca e sempre più un tributo all’arte del vivere e del saper vivere.

Concedetemi un’altra piccola verità: a noi tutti spettatori della moda, piace credere di esser parte di un palcoscenico sul quale ogni giorno facciamo giocare i nostri personaggi preferiti, o quelli che vorremmo essere; nella sfida di questa sfilata, l’invito caro a noi tutti è quello di appoggiare le piume, mettere gli sbrilluccicanti strass sul comodino e, con sincera meraviglia, godersi lo spettacolo del teatro della vita come spettatori curiosi, appassionati e scevri da quel personale riflesso che talvolta, con pregiudizio, ci si pone davanti come velo sulle bellezze altrui e del mondo.

Lo spettacolo della “nudità” altrui, delle fragilità va custodito con rispetto e con dolce poesia, con delicata femminilità.

Voi, care attrici di questa passerella, madri, mogli, amanti, figlie, DONNE siete il vessillo di sogni e forze ancestrali che infondono coraggio e gioia a chi vi guarda. Oggi apprezziamo la vostra verità, la vostra fragilità, ciò che di voi, in “confidenza”, avrete l’amore di voler condividere con noi.

A voi, mie care, il potere, il grande potere, di farci vivere ancora una volta un sogno, questa volta però sia il vostro.

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