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Fashion & Philosophy: Iceberg

Durante quest’ultima Milano Fashion Week sono stato invitato all’evento di Iceberg presso la sua boutique milanese di Via Verri 4 a pochi passi da Montenapoleone.

Come mai dedicare dello spazio ad un party? Beh, non è stato solo un cocktail di benvenuto alla nuova stagione della moda, ma ho trovato alcuni spunti per una piccola riflessione…


Da un po’ di tempo Iceberg lavora alacremente per cercar di concupiscere quella parte del fashion system più giocosa e giovane (un tributo alla generazione X, Y, Z? Chissà). Ad ogni modo, il colorato percorso della maison ha tradotto la sua iconica figura in una dimensione ultra contemporanea, dove colori, volumi e mix and match, sono diventate le parole chiave di una nuova generazione della moda. Stare in mezzo al fermento di piccoli, nuovi, grandi idoli e ieratici personaggi mi trasporta in una convinzione surreale in cui il mio eclettismo non perde tanto di vigore ma solamente di materia. Vengo e mi spiego; nella vetrina, tra le relle e perfino davanti agli obbiettivi fotografici, si aprono combinazioni di follie, sfaccettature di eclettiche combinazioni, abbinamenti futuristi e surreali mood, permettetemi di immaginare questo tripudio di estrosità come una tavolozza sulla quale lasciar andare quella dimensione irreale, surreale, meglio forse metareale della quale il mio DNA si fa solerte portavoce.
Un generico WTF esprime forse lo stupore di una realtà, quella rappresentata da Iceberg, più che vera. Una gioventù, una new generetion che vuole gridare con energia la sua diversità, unicità, forza. Ormai temi come “liberté, égalité, fraternité ” sono retaggi desueti che si scontrano con il bisogno identitario e non egualitario. La necessità di vedersi in un comunissimo selfie, comunemente distinti dall’altro.
Rifletto ancora nella convinzione che il Kandisky che si erge, con la sua spazialità amorfa, nella collezione di Iceberg, abbia preso materia e infonda sulle New Generation la voglia singolare di emergere e di erigere il proprio tempio della moda con personalità ed unicità; ricco di una forza che si trova nella creatività.

Ho visto lì, un caro amico, Alessandro Egger, autore di un brano (qui sotto il video), iconica immagine di una realtà in progressione, fortunato partner di un mondo in cui musica e moda fanno sempre più l’una da spalla all’altra e dove singolari giochi linguistici prendono punti e virgole in oversize, colori e HiP Hop & Pop style.

Allo sguardo dei tanti solo la luce dell’uno si riflette…” il pensiero che basti un tocco di personalità per rendersi luce ed emergere dal piatto buio della quotidianità. Oggi ancora pensiamo troppo spesso alle ombre che offuscano la moda; chi la indossa, chi la vive. Ogni seguace viaggia verso una direzione di conformità – “è di moda” – eppure il singolare binomio tra chi ha visione e senso estetico e chi non è altro che una fotocopiatrice, porta questo luccicante mondo ad esser copie su copie di cui dispersi, ormai, sono gli originali. Ma un faro c’è! Il colore, la fantasia e le creazioni, come quelle di Iceberg, che danno ai creativi le note sulle quali comporre nuovi concerti, il marmo da cui scolpire nuovi David e la tavolozza giusta con la quale dipingere ogni giorno il quadro della vita…

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