Giorgio Armani: Il re spento nel grigio
Giorgio Armani non si spegne nel grigio della Milano della Moda Uomo, dietro a nuvole e cappe di umidità; fornaci per la Fashion Week.
Giorgio Armani è monumentale; nella sua storica forma e nel suo storico tocco riesce a rendersi iconico ad ogni sua sfilata. Eppure forse la tristezza della Milano estiva, vuota e calda, turba l’animo della palette di colori introducendo toni grigi, cupi e spesso malinconici. Ricordi di un Michelangelo che osserva l’opera compiuta. Tutto guarda al DNA e all’hèritage, forte e sicuro, fiero sul destriero che lo rende intramontabile chiave di volta del concetto di eleganza maschile.
Oggi come ieri, Giorgio Armani sta all’eleganza, quanto Vivienne Westwood alla provocazione, e tanto l’uno quanto l’altra sanno di difendere castelli arroccati fortificati da solide mura, quelle mura, che Kavafis avrebbe definito soffocanti, per loro sono trionfo e gioia. Grazie alla sua Genialità, Giorgio Armani riconosce la sua presenza di grande icona di stile e continua a far sfilare quell’ideale di virilità che spesso tra le pari opportunità si svilisce. Severo ed austero racconta, forse ispiratosi ancora una volta a Milano, l’attitudine biker urbana, con qualche accenno di ironica vena Fantozziana (con simpatia). Uomo serio e dal grande futuro, integerrimo soldato che, in groppa al suo destriero… pardon… alla sua bici, sfida la quotidianità con l’inconfondibile eleganza ARMANI.
Sfida l’optical ed il geometrico, compone stampe ed individua tendenze, tutto delicato come una sonata di Donizetti (mi viene in mente “Spargi l’amaro Pianto”); conquista, con malinconica delicatezza, il grande amore per la Moda. Quella moda tanto alta che oramai in pochi capiscono, quella che non ha bisogno di eccessi e di ottimismi, ma si contestualizza nella realtà di chi la indossa. Operoso ed unico, il Leonardo Da Vinci della moda, ha costruito un altro grande monumento alla sua Arte, schiaffeggiando chi ha trovato nella moda solo circhi e poca testa.
Il Re spento nel grigio illumina il mondo della moda non con l’irriverenza del bianco né tantomeno con l’ostilità del nero. Ecco chi ha fatto della propria Testa, della propria Arte, il vessillo della vera Bellezza.
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EDWIGE ANCONA 20/01/2019 at 8:27 pm
LE TUE CONSIDERAZIONI MI SONO PIACIUTE MI AUGURO CHE QUALCUNO POSSA FARLE VEDERE A MAESTRO DELLA MODA ARMANI