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“La scultura è architettura” il mondo di Happiness con gli occhi di Michelangelo

 

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Dio delle Arti, Michelangelo rappresenta ciò che di più poetico ed “alto” possa esistere nell’arte e Vittorio Sgarbi, in un eccezionale incontro nella dimora del multiforme maestro, ne dispiega gli affascinanti misteri ed Happiness ne forma elogi di sportiva misura.


Quell’idea di reale che si avvalla di irreali metafore circondato di ignorante mistificazione. Oggi la cultura della somma Arte attraversa porte di sensuale etternità (cit) per raggiungere missioni lontane oltre quattrocento anni.

Si definiscono fit dalla morbida silhouette per dare studio all’arte dell’esistere michelagiolesco.
Costruisce il tempo che definisce una storica cattedrale  tra “mura e vetrate” che si dissipa nella poesia di un grande pensatore, un genio di inimmaginabile struttura. Si definiscono l’Arte ed Happiness in quel luogo che vide il grande Michelangelo esprimersi; Arte e Moda trovano un singolare trait d’union che fa della storia un fil rouge unico ed un contatto vibrante tra passato e presente.

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In un Pitti Immagine 86 particolarmente vivace, un angolo di quieta cultura che si realizza sotto l’attento sguardo di uno dei suoi più importanti critici: Vittorio Sgarbi, si sa che il colore del suo personaggio crea sempre un grande interesse ( come privarsi di un “capra, capra, capra”) ma indiscusso è il talento con il quale il Professore riesce a comunicare la sua grande passione per l’arte e come attraverso le sue parole si possa viaggiare nella storia ripercorrendo le stanze di un museo. Nella casa Museo del Buonarotti vengono raccolte opere a lui ispirate e con cenni a passaggi storici ed epici della storia dell’arte che vedo tanto Matisse, quanto KAndisky espressione dell’influenza del grande artista. In questo percorso arriva Happiness a raccontare la sua storia ed il suo modo di avvicinare all’arte del quattrocento i tempi moderni.

 

Facile ed ironico, come sempre Happiness racconta tanto la cinica realtà quanto il bisogno romantico di estetica oppure lo spirito goliardico dell’animo umano. Tutto all’interno di capi dalla comoda vestibilità, definibili “spontanei”, veri e volubili e sfaccettati, l’ideale per far dell’indossato un mezzo forte per comunicare ciò che vogliamo essere, sognamo o semplicemente ogni giorno siamo.

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