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Milano Fashion Week: Sfila l’eleganza aristocratica British di Daks…

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Sono poche le sfilate che generalmente in una fashion week con un calendario molto assortito e variegato rimangono impresse, ma debbo dire con tutta sincerità che quella di Daks è proprio una di queste.

Presentata oggi in questa soleggiata seconda giornata di Milano Fashion Week, Daks sfila in un’ambiente ormai caro a noi di Fashion Ancien, ovvero la splendida cornice quattrocentesca del Palazzo Della Ragione. Filo conduttore della sfilata il 1930 circa, quando le vacanze al mare sono ancora un privilegio di pochi, pochissimi. Un’ atmosfera che si apre con un’ esecuzione dal vivo di un quartetto di violini che subito ci riporta ad un clima estremamente sofisticato e d’elité. L’uomo presentato da Daks subisce il fascino di un’epoca, di uno stile eccentrico, british e indubbiamente aristocratico. Sfilano sulla passerella abiti a doppiopetto con giacche leggermente lunghe realizzate in piquet bianco e in pregiate lane inglesi,le camicie si sviluppano in quelle che sono le vestibilità più British: un modello più asciutto e stretto ed un altro più largo, a vita alta, con le pinces e col caratteristico “self support trousers” ideato da Daks nel 1934. I tessuti utilizzati sono dei più nobili e pregiati quali cashmere, seta e cotone utilizzati per la maglieria. Le minute fantasie sui tessuti da cravatteria riprendono magistralmente le camicie, giacche e pantaloni, in un’allure rarefatta e flemmatica, a tinte cinematografiche dove il tempo scorre lentamente e nulla ma proprio nulla viene lasciato al caso. L’eccentricità dello stile inglese viene rappresentata iconicamente da capi realizzati in spugna bianca come lo smoking da indossare direttamente sulla pelle. Rivestono un ruolo importante gli accessori, soprattutto le borse, realizzate in perfetta armonia cromatica con la collezione, confezionate con pellami pregiati quali pelle di coccodrillo e struzzo utilizzate e abbinate al celebre e classico tessuto inglese Mackintosh per la realizzazione di capi. Nulla viene lasciato al caso, per un uomo che non concede approssimazioni, le camicie sempre allacciate con gemelli lucidi, abbinati al panama, guanti, bretelle e anello al mignolo in un’atmosfera che riecheggia agli scenari Viscontei di Morte a Venezia. Il tutto sapientemente mischiato a una calcolata e leggerissima ironia che da sempre definiscono e indicano la strada dell’eleganza, quella vera concludendo lo splendido defilè sulle note della Divina Maria Callas in “Casta Diva” dalla Norma di Bellini, “Bolero” di Ravel e “Oh Fortuna!” dai Carmina Burana.

Augurandovi Un Buon Proseguimento…

Ziliani-Tisci

Fotografie: Alice Possetti Photographer for Fashion Ancien Magazine

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