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Belle Epoque

Gonna? No è IN KILT

La domanda è spontanea tanto quanto offensiva. Kilt è un mood non solo un look. Dietro ad un capo dalla tradizione identitaria si trova lo stile del made in italy di IN KILT ed il gusto per un nuovo lifestyle; sartoriale, eclettico. Oltre l’apparire, ecco la storia!

HENRY JONES - DADO - REMO READAELLI - TISCI

HENRY JONES – DADO – REMO READAELLI – TISCI

Da oltre 400 anni un popolo forte e glorioso rivendica costantemente il proprio status e la propria identità. Il Kilt fa parte di un retaggio culturale forte che vede il grande regno di Scozia portatore di questa tradizione secolare. Con oltre 4000 varianti di Tartan, questo capo, rappresenta l’emblema della virilità ed è tutt’altro che una gonna. Un lavoro sartoriale di grande cura e precisione che nelle versioni tradizionali può arrivare a superare le 250 plissettature ed oggi grazie a uno spericolato team tutto italiano questo capo incontra la sartorialità made in italy per confrontarsi con la contemporaneità del Denim e delle abilità artigiane italiane. Il design di IN KILT si presenta nella sua essenza come l’anziano collega scozzese con oltre tre metri di tessuto abilmente ripiegati e cuciti in oltre ventiquattro ore di duro lavoro, ma con un materiale dal gusto urban di altissimo livello.

Dal gaelico al milanese, le distanze si accorciano e in breve, dopo un attimo di imbarazzo, ho scoperto una realtà nuova ed una dimensione di comodità a me fin ora sconosciuta. Seppur in tempi non sospetti ho sempre ritenuto questo capo fin troppo complesso nella sua versione tradizionale, nella storia di IN KILT ho trovato una dimensione quotidiana che si manifesta con un kilt di versatile utilizzo: camicia e gilet ( Henry Jones magari!), calzettone al polpaccio e una scarpa rigorosamente alta per non incappare in un’eccessiva formalità, oppure t-shirt, cardigan e sneakers. Insomma, rivoluziona il modo di vedere la virilità, almeno in Italia, ma con identità forte che determina caratteri decisi ed al di sopra delle malelingue, sicuramente curiose talvolta ignoranti. Non bisogna mai dimenticare che non sarà di certo un indumento, un accessorio qualsiasi, a trasformare un uomo in un qualcosa di diverso dalla sua natura.
 

 

Si è uomini a prescindere da ciò che si indossa, la voglia di giocare ed ironizzare con se stessi è altresì una chiave del giusto divertere che si conforma solo alla sicurezza che abbiamo di noi stessi. Potrei lanciarmi in discorsi dal filosofico al poetico per “giustificare”, ma la storia parla già di per sé. Oltre la Manica un popolo ha costruito una grande cultura: nel Tartan (diverso per ogni clan e company), nel kilt ed anche solo per una questione di massimo rispetto nei confronti di queste identità penso che sia un capo ricco di significato e degno di far parte di un guardaroba di nicchia, di ricerca e di spessore. Dal collezionista all’amico da pub, chiunque io abbia visto indossare IN KILT ha dimostrato di aver qualcosa da dire di più di: “ E’una gonna!?

 

 

 

 

 

OUTFIT

J: Vintage Collection Tisci
P: Vintagen Collection Tisci
K: IN KILT
S: Cortos by La Martina 1980

 

 

 

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Ph: Sam Cosmai

 

ACCESSORI
G: Kyme
C: Bianca D’aniello
B: Ninni Tamburini
C: Araldi 1930
B:Croco Vintage Collection Tisci

 

 

PH: SAM COSMAI link

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