Pitti 108: si festeggiano i 40 anni di Cuoio di Toscana
Quarant’anni e non sentirli. Cuoio di Toscana, festeggia il suo anniversario immerso nella cornice prestigiosa del Pitti 108 a pochi passi dalla Fortezza da Basso, tra i giardini del Palazzo della Gherardesca dove oggi trova lustro il maestoso albergo Four Seasons.
Un tributo ad una storia dell’eccellenza italiana nel mondo che, con maestria e sapienza artigiana, ha solcato i tempi con la capacità di chi sa rinnovarsi e stare al passo con la contemporaneità, senza perdere il gusto delle proprie origini e del proprio heritage. Un viaggio, quello che mi ha visto spettatore, tra i profumi della Toscana, fatta di antichi legni, carni succose e le artistiche opere d’arte del bello toscano che trovano sintesi nei concetti evocati dall’identità del consorzio Cuoio di Toscana.
Alla raffinata cornice dell’evento si sono sommati i momenti istituzionali nei quali, con la sapiente guida della Fabiana Giacomotti, si è potuto apprezzare oltre al gusto per il bello in sé, anche l’attenzione con la quale il consorzio domina il panorama della contemporaneità, con studi e ricerche che vogliono mettere l’ambiente al centro del percorso produttivo e, a questo scopo, promuoversi in Europa come strumenti di benessere ambientale. Ben presto quindi, forse entro la fine del 2025, l’opera magistrale delle concerie del Cuoio di Toscana rientrerà all’interno di un panorama normativo europeo, al cui centro c’è la costruzione di una politica green sempre più attenta alla sostenibilità della filiera.
Non poteva mancare il tributo di alcuni dei protagonisti musicali del momento Clara, protagonista al Festival di Sanremo, e i Les Votives, emersi dal talent show X Factor.
Ma tutto questo trova anche e soprattutto una sua declinazione nell’ambito dell’arte sia nella moda che nel cinema. Andrea Basile, firma un cortometraggio immersivo ed emozionale con il quale si celebra il processo creativo che ha portato il designer Diego Dolcini a reinterpretare una delle eccellenze tecnico-artigiane delle manifatture Cuoio di Toscana: Opanka. Una tecnica caratterizzata dall’esclusivo unirsi della suola con parti della tomaia creando al contempo complessità tecnica (tale che solo pochissimi laboratori italiani sono in grado di realizzarla) e un design accattivante e funzionale che garantisce tanto il sostegno alla struttura, quanto l’eleganza della forma che oggi trova una nuova espressione maschile nel mocassino, dopo le sperimentazioni del 1995 sul tacco femminile.
In questo lussuoso alternarsi di piacere per i sensi, la tecnica Opanka rappresenta il vertice espressivo con il quale la poesia dell’estetica tocca con mano il valore metrico con cui si può raffinatamente decantare la bellezza per la creazione artistica. Un colpo di scalpello che sigilla la natura dell’arte ed eleva un mero materiale a podio nel quale trovano seduta le muse.
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