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Fatti di Cuoio: il Demiurgo del cuoio

E sia qui, ferma davanti a voi, la mano di un artista che con ago e filo dipinge il desiderio vostro.

Con questa immagine nostalgica celebro il talento di Francesco, la cui abilità scolpisce le creazioni di Fatti di Cuoio.

Ciò che mi ha portato a questo racconto è il mio desiderio di unicità, di ricerca e profonda curiosità verso un universo prezioso: l’artigianato e la pelletteria.

Fatti di Cuoio ha subito pazientemente ogni mio delirio e con esso ogni criticità, follia e creatività. Abbiamo condiviso dei momenti che hanno reso la costruzione della borsa tanto un esercizio di stile, quanto un intimo percorso nelle reciproche abilità e menti. Nulla è più esaltante che veder la propria idea formarsi, prender vita e storia giorno dopo giorno, costruendo così un racconto fatto di materia, fatto di cuoio. 

Il senso dell’appassionarsi a queste realtà artistico/artigianali è l’ossigeno di chi vuole definire la propria identità attraverso la più alta forma di lusso.

A mio parere, contrariamente al comune sentire, la forma più nobile ed intellettuale di lusso è quella che dà alla nostra fantasia la possibilità di farsi mediatrice del nostro estro in opere concrete, uniche, rare e, per questo, preziose.

Certo che materiali e fatture contano e non poco, ma nel peso generico, e soprattutto percepito, saranno marginali e superficiali annotazioni a completamento della più romantica storia che narrerete sul processo creativo che vi farà tramandare passione e orgoglio, il medesimo che batte costantemente nel cuore di artisti, poeti e artigiani.

Condividerete quindi per la vostra borsa o portafoglio, per quel vostro momento speciale ciò che Francesco, e Fatti di Cuoio, vivono costantemente nel loro cuore e nella loro “bottega”.

Nel mio percorso ho conosciuto molti artisti, designer, artigiani e poeti eppure, ogni volta che la mia matita incontra una mano decisa che realizza quel segno confuso ed astratto, il povero Francesco ne ha avuto -ahimè- dura prova, si concretizza un battito, un respiro e ci si sente vivi. Così il mio consiglio è quello di lasciarsi trasportare dal mondo delle idee, per vederle poi formarsi col demiurgico respiro che lascia la firma di Fatto di cuoio, un piccolo segno, una personalizzazione, una vostra idea che può prender realtà.

Ormai sarà questo ritorno all’emozione del bespoke, del tailor made, dell’artigianalità che porterà avanti il futuro della moda, o almeno di chi la moda la fa e la vive. È un nuovo passaggio epocale che segna la differenza tra chi vuole essere una pedina di un sistema che “segue la moda” e chi moda ci si sente e vuole vivere la propria identità.

Un attimo di profondo ed ermetico misticismo davanti alla propria creatura che prende vita e che si trasforma in un’eterea visione. Eppure tutto ciò è reale, è parte di un progetto, di un’idea condivisa, di un valore estetico. La materia che si plasma come meglio l’esperienza ritiene. 

Quando tutto questo prende vita noi esteti, noi Dandy prendiamo fuoco, viviamo questa singolare esperienza e diamo la misura di quanto grandiosa sia l’anima con il gesto di una commossa lacrima.

Solo chi è miope davanti alla realtà non coglie la poetica visione, quella demiurgica consapevolezza che dà al corpo la forma di un’anima.

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