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#FashionExpress – #MFW: Yezael

Miei cari mistici, come di consueto YEZAEL by Angelo Cruciani si concentra sui vostri spiriti e sui punti di equilibrio.

Mai uno, singolo e definito, il punto di equilibrio è una costante ricerca che si alterna tra luci ed ombre, notte e giorno, spirito e materia. Angelo Cruciani evoca ritualisticamente gli spiriti antichi, aprendo la sfilata con un gesto di ricerca e rispetto dell’io e della vita, un tentativo esoterico di riportare alla mente dell’uomo il suo legame con l’animale, con quella pelle che si indossa e che sta tanto nel guardaroba quanto adagiata sopra i nostri cuori. Ed è dentro al cuore che si fa il graal dell’anima, il punto ed il luogo del sogno e dell’amore, l’ancestrale desiderio che si trasforma in materia scolpita nella passerella, ogni gesto stilistico è pura esperienza di un archetipo, un modello di tensione attraverso il quale YEZAEL ripercorre la costante caccia verso il punto di un equilibrio instabile, destinato a rinnovarsi per poi ridefinirsi.

Di nuovo il simbolo dell’uroboro diventa chiave di ispirazione e necessario lemma per decifrare il senso di un nuovo rigore, quasi militare, che si alterna ai volumi, ai tagli ed alle frange per dare plasticità e senso di fluttuazione. Un gesto dell’anima, il fluttuare prende forma in capi morbidi che ricordano al pubblico quanto sia importante la forza, l’energia e la ricerca dell’io per definire la propria sfera evolutiva. Un costante interrogativo che trascende la moda in quanto pret a porter, ma si eleva su una superficie ieratica fatta di quella purezza concettuale sulla quale costruire il proprio futuro. Ci vuole colore e ci vogliono salti stilistici per ricostruire ogni singolo elemento della propria spiritualità, tutto è simbolo ed un forte messaggio al mondo all’etere energetico. Un simbolo fatto di forme e poteri magnetici che attirano in noi la forza dell’Equilibrio. Una sorta di hegeliana ricerca di sintesi stilistiche che passa con coraggio da momenti dialettici composti da linguaggi audaci e severità moderne. Tripudio del tutto e delle sue forme, una sorta di materia eterna che si plasma sulla figura per riscriversi.

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