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La teogonia della bellezza: Aurora ed il segno della scrittura

Non sempre le ali sono quelle che servono per volare, almeno nel senso fisico del termine, le ali possono far volare storie, esperienze e pensieri; sono le ali del pennino (per stilografica) firmato Aurora.
La Manifattura Aurora rappresenta una delle grandi eccellenze del Made in Italy nel mondo, un percorso attraverso quasi un secolo di storia, che racconta ancora oggi l’unione tra un mondo iconico, di stile, e la modernità, le frontiere della contemporaneità oltre il 2.0.
Ancora oggi l’unicità del rapporto tra la carta e la penna può e deve lasciare il segno nella nostra quotidiana rappresentazione del tempo. Il processo, il progresso Hi-tech, si fonde con il concetto di immediatezza – siamo tutti schiavi del time management – condizionati da segni e simboli che introducono all’economia della parola e della “frenesia quotidiana”.
Aurora ha creato un’ “Officina della Scrittura“, un museo dove si esprime, visiona e cattura il senso armonico e culturale celato dietro al mondo dei segni.
Vi racconto le emozioni che si celano dietro all’universo della scrittura, della calligrafia e del tempo che vola lungo le ali, spesso dorate, dei pennini stilografici. Un’esperienza vissuta tra le mura della storia della scrittura.

Torino 12-VII-2017
Manifattura Aurora

 

 
Le infinite strade che l’uomo percorre vedono la tecnologia sconfiggere noia e disordine; controllo e programma diventano keywords di una realtà 2.0.
Il romantico scorrere del pennino sulla carta, già esclusivo status di epoche passate, oggi diventa ancor più segno di un patologico richiamo e legame con l’era del ricordo. Un legame con il tempo che sa di riflessione, concentrazione e memoria. Il segno, il dettaglio…
 

Ciò che contraddistingue la bellezza non è la totalità della sua forma, ma ogni piccolo dettaglio che la compone

 
Oggi più che mai, il dandy, l’uomo ed il gentil sesso, ricercano, in modo talvolta inconscio, quel segno che diventi simbolo inconfondibile tanto di appartenenza, quanto di unicità.
 

 
Lo status quo ci porta sempre più vicini al conformismo viscerale, ed all’appiattimento intellettuale. Lontani da quella chimica della creazione che fomenta il genio. Aurora rappresenta la custode di un’epoca fondata sull’arte del segno, inconfondibile manifattura che unisce l’esperienza del tailor made alla più antica tradizione artigianale della nostra amata Italia ridescrivendo il rapporto tra Made in Italy e l’efficacia nel preservare i segni dei tempi che passano. L’immortalità ed il fascino indiscusso del tempo fermato su carte, che per millenni vivrà al fianco dei profumi del passaggio dei soli sulle nostre esperienze e memorie.
Sottovalutiamo l’importanza del segno, del simbolo che circonda ogni istante della nostra quotidianità; dai cartelli stradali alle icone delle app dei nostri smartphone, il nostro cervello legge ed interpreta simboli, segni. Ogni giorno ricordiamo, viviamo, comunichiamo attraverso l’interpretazione di questi simboli, attribuendo loro significati e messaggi convenzionali, universali e a volte totalizzanti.
 

 
Talvolta, questi simboli, sono strumenti dal grande potere occulto, mistico e forse anche iniziatico. Il neofita, il profano non riesce ancora a vedere la luce oltre la caverna dell’oscura grotta 2.0, ma colto dal calore della poesia, riconosce la magia indiscussa celata dietro a quella magica bacchetta creatrice di sogni, segni ed ispirazioni: La stilografica!
Il calore scalda l’uomo ed il profano può farsi attrarre da quella luce, vede le ombre che solleticano l’Intelletto ed invitano ad un mondo in cui le Idee fluttuano in mari di inchiostri, vascelli di pennini lustrati di metalli e pietre, le catene si dissolvono con le prime ali (così si chiamano le 2 lamine che compongono il pennino) toccano il cielo bianco ove volteggeranno le prime volute nere e quello scorrer di energie color dell’infinito.
 
Ma l’ultima catena si dissolverà solo quando il neofita avrà scoperto il significato del tempo, quello seduto sul tavolo di uno scrittoio e scandir emozioni, incidere ricordi, dimenticare i click.
Se mai si potesse immaginare una teogonia della bellezza, il caos verrebbe disciplinato dalla scrittura, da quel momento in cui l’uomo ha posto dei segni: il segno “Fine” alla confusione dell’esistere umano.
Lì, in quel luogo in cui le ali di un pennino divennero focose amanti, tracciarono il segno primordiale delle arti di tutti i tempi, solcando fogli in cui incantesimi si sono fatti musica, poemi, arti…
 
 

“Se d’amor si raccontan tante storie
mai fu scritta, a mia memoria
quella sul ciò
che l’ha permessa
strumento intendo
quello che folle
nel suo tratto
ha generato li segni d’un matto
giovane o anziano
acuto o blasonato
al suo pensiero amato
questa forma ha dato
Virgo mosse tanto amore
lungo le memorie di ogni scrittore
e pur più folle fu il clamore
di quell’odiato incubo che tormenta ogni autore.
Tremate con inchiostri e piume,
unica si teme
sopra ogni iattura
‘na sbavatura.”

 

 

 
 

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