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Architettura e Design

Il castello ululì: un treno nella foresta del design

Cari suppellettili,

Il viaggio tra le meraviglie del salone del mobile continua, tra bombe d’acqua ed afosi sprazzi di sole… durante questa esperienza in modalità pulcino, ho girato in lungo ed in largo per dar all’inumidito vestiario modo di asciugarsi, avessi trovato uno stand della Dyson, ma ahimè li becchi solo quando meno hanno senso.

Vabbè torniamo al salone, anzi al fuori salone. Iniziamo dal piacevole soggiorno, ahahah, da Calligaris che ha coinvolto l’artista calligrafo Luca Barcellona nel decoro di una delle sedute iconiche svolgendo, in tempo reale, una mirabile dimostrazione di scrittura gotica su poltrona moderna. Il tutto ovviamente condito dal solito chiacchiericcio che casualmente e stranamente ha coinvolto anche me, sarà l’umidità salita al cervello, ma mi sono intrattenuto in piacevoli conversazioni per più di 10 minuti.

Non di meno il dovere che ulula mi ha ricondotto nel cuore degli affari meneghini, a due passi dalla famosa piazza e dal famoso dito, Porsche ha presentato una super car ispirata alla Porsche 928 del 1978, presente in “sala” dopo aver eseguito, col suo proprietario, il giro del mondo (letteralmente). Il prototipo del restyling del valore di 350.000€ (trattabili sulla base delle lussuose personalizzazioni) vede coinvolta la creatività dei Sig. Borromeo e Silva.

In quel luogo austero e nobile il cuor si ferma per vecchie amicizie che si incontrano per caso, quella con il Bartender Gabriele Calise che presto mi raggiungerà nei lidi sardi e che sicuramente avremmo modo di andare a trovare in Costa Smeralda.

Il giro continua in ordine sparso per le vie meneghine e si approda sempre con un gran ululato, stavolta rivolta al cielo per l’ennesima bomba d’acqua e l’ennesimo bagnetto, da Avant Toi. Così appulcinati, ci immergiamo nell’esperienza materica e tattile dell’expertise di Avant toi, nota per le sue iconiche manifatture e per l’uso di tecnologie innovative nella creazione di tessuti, che ci regala scorci di colori 70’s che si declinano in cuscini, tappeti ed installazioni cromaticamente stimolanti, senza trascurare la “chicca moda per il fuori salone”: un bellissimo maxi foulard in cashmere (loro best) e seta, generato da un omogeneo gioco patch che conferisce colore ed eleganza tanto allo stile quanto poi nelle declinazioni del design.

Un bicchierino di acqua (torna l’afa) e con l’entusiasmo degno del dott Frankenstein (cit.) si riparte “Ululà!” (Cit. E mi rifiuto di spiegarla!) alla volta di Valextra.
Una singolare istallazione all’interno della boutique di via Manzoni, dove la gioiosa Valeria Rastrelli ed il sempre composto Paolo De Vivo ci accompagnano in un tour minimalista emblema della Milano del design, ripercorrendo con un treno metaforico i palazzi, strutture ed architetture della milano contemporanea Pirellone, torre Velasca e Branca, ognuna di queste strutture si fa casa e culla della collezione Valextra anch’essa emblema di essenzialità, eleganza e semplicità.

In ultima battuta ci tengo a citare Alessandro Enriquez che col suo contaminato stile pop illumina di spirito e colore componenti di arredo, dando forza e personalità ai grandi classici del decoro di interni.

Si vorrebbe fare molto di più e di più si sarebbe fatto se ormai le scarpe non fossero diventate pinne ed a me non fossero spuntate le branchie, in tale mancanza di abilità respiratoria mi vedo costretto al ritiro e a capitolar sotto l’acqua, stavolta calda, di una doccia serena… da qui presumo che il vostro interesse venga meno, se non si è già assopito, come le membra mie dopo l’ultimo calzino (come sempre spaiato) che ululando, fa chiudere la valigia.

Buon viaggio signori miei!
Il vostro suppellettile più inutile

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