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#FashionExpress – #MFW: Hui

È in tutta la sua opulenza e la sua sensualità orientale che la passerella di Hui descrive una veste femminile ricca di decori e sprezzanti luminosità.

Architettonica nelle sue forme, si tinge di fregi e decori dorati, l’antica arte dell’intarsio che si vede nelle decorazioni di avori e mobili antichi, si ripercuote vibrante in trame e orditi sontuosi che lasciano alla delicatezza della femminilità la luce di manifestarsi con determinazione, carattere e sensualità.

I cenni oversize e rubati dal guardaroba maschile si lasciano sedurre dal rosso lacca, argomentando uno slancio iniziatico che trasferisce forza e carattere urbano alla delicatezza del sigillo di Hui. Il colloquio tra le nature del femmineo diventa una singolar tenzone tra rigore geometrico e cromatico: urban style, rossi oro e fucsia danno l’animo giocoso ed irriverente ad un guardaroba che strizza l’occhio ad un genderless che trascende polemiche ed esalta solo il gusto primitivo dello stupore gridando alla bellezza ed al suo universale valore.

Non bastano le illusioni della contemporaneità per definire l’essenza di una donna; Hui scolpisce, intaglia, decora e definisce, con certosino metodo, la forza assoluta dell’estetica come tema di universale poesia che, dandosi mano tra mondi distanti, crea parallelismi estetici di grande valore metropolitano. Il mix tra le forme, gli stili e i giochi tematici, danno un ulteriore senso a questa “via della seta” che dalla Londra dei trench si spinge alla profonda steppa della Mongolia fino a toccare gli sfarzi imperiali. Devastante e disarmante rende tutto ciò un contributo all’universo del bello facendosi evergreen, parte di una stanza concettuale nella quale il suo pregio ed i suoi fregi si faranno custodi di scrigni preziosi e succulenti momenti di profonda energia spirituale, quella indiscutibile forza che fa di questa sfilata la metafora decorativa della cultura orientale, sinonimo di identità ed equilibrio tra ieri ed oggi, ponente e levante.

Le anime del mix (non solo match) trasformano le figure della femminilità in super costrutti di contaminazioni eterne che supereranno il tempo e si trascriveranno come quadri d’autore su retabli di ebano; riscalderanno cuori e menti con acute riflessioni e romantiche profumazioni, emozionando, come il bacio dell’amato, il poetico sognare delle donne della fall winter che si faranno avvolgere dal grande incantesimo della Moda e saranno ambasciatrici di un valore estetico grande come l’arte stessa: figlia di culture riunite, confini superati, versi recitati all’indomani di un palcoscenico (quello della moda) che dimostra ancora una volta, col suo ardore e vigore, di esser tutt’altro che superficiale meretrice ma grande dama, gran sacerdotessa e sublime regina dell’Arte!

Hui, sul podio del bello, vince e stravince e, con la sua donna supera, ogni aspettativa della contemporaneità e si proietta nella meravigliosa dimensione del futuro che noi oggi vediamo per la prima volta chiaro ed indossato.

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