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S.T. Dupont: Antologia di una nostalgica eleganza

Si muove lungo un secolo, quello illuminato dalle lanterne di una Parigi ricca di innovazioni e sognatori, una Francia che dà natali a tante arti ed artisti, un rinnovato senso di illuminismo che travolgente sfogherà in futurismo ed avanguardia. Ed è grazie a questo lontano faro che le prorompenti locomotive delle menti visionarie hanno costruito binari fatti di successo e storie come quelle che hanno edificato la strepitosa rete della Maison Dupont lungo i suoi 145 anni di storia segnati da step memorabili. Il lusso diventa la parola chiave di questo viaggio attraverso un Tailor Made unico e d’eccellenza.

Lungo l’Europa di una rinnovata vivacità S.T. Dupont, fotografo dell’aristocrazia europea, vede attraverso il diaframma della sua macchina fotografica l’esigenza dei suoi nobili soggetti: quella di viaggiare nel lusso costante e nella ricerca di un dettaglio in grado di diventar status symbol e must da possedere. In breve l’obiettivo fotografico trova il suo posto sulla scrivania di un’azienda di accessori di alta pelletteria da viaggio che consentiranno a Monsieur S.T. Dupont di vantar il titolo di Malletier des Rois e lo porteranno ad esser compagno di viaggio delle corone d’Europa e delle celebrità del mondo.
 

 
Humphrey Bogart e Audrey Hepburn furono anch’essi tra i grandi nomi che ispirarono la maison con oggetti che ancor oggi sono sinonimo di eleganza e pratica bellezza. La Bogie Bag e la Riviera Bag furono le icone di uno stile; create per i due attori ricoprirono di lustro e prestigio l’azienda quasi quanto il presidente Auriol che fece confezionare come regalo di nozze per Elisabetta I il set di bauli da viaggio che con rinnovato entusiasmo la Francia ha donato anche in occasione del matrimonio di William e Kate.
 

 
Non passò poi molto tempo prima di giungere alla stazione successiva del sogno della maison.
Capitò quasi per caso una deviazione lungo la rotta stabilità dall’audace imprenditore, una fiamma (bien évidement douce) che illuminò una nuova via che sarà iconica strada. L’oriente ed i suoi sfarzi fecero far un incontro singolare al nostro sabaudo avventuriero grazie al Maharaja di Patiala, il quale elaborò la prima richiesta di un accendino in oro massiccio, gentil omaggio alle sue 3 favorite, ma l’eccentrico sovrano fu talmente colpito dal fascino dell’oggetto che S.T. Dupont realizzò, da decidere di estender l’ordine degli accendini per soddisfare il vezzo di tutte e 100 le sue radiose concubine (non fanno più ominidi di tal calibro!). Fu quindi in quest’occasione che nacque l’icona dell’eleganza per eccellenza e la sua indispensabilità tra le mani dei fumatori più ricercati; dai dandy di tutto il mondo alle Madame d’oltreoceano come JKo. Alla famosa First Lady americana, si deve un’altro iconico binario che condusse la maison del Tailor Made del lusso a spingersi verso una singolare customizzazione. Jacqueline, fumatrice anch’essa rapita dalla prestigiosa flamme douce, trovò di vitale necessità scriver due righe alla maison proprio per richieder loro un degno strumento di scrittura da accompagnar alle stesure dei suoi fumosi diari.
 

 
Nel 1973 l’iconico rotore dell’accendino S.T. Dupont si allunga e, dal suo design essenziale ma inconfondibile, nasce La Classique, strumento di scrittura che solcó da quel momento tanto le pagine intime della First Lady quanto i sogni ed i desideri dei cosofili del mondo intero, giungendo nei taschini e nelle pochette.
Questo viaggio, non avrà fine, ogni tempo ha le sue opportunità e dopo il Guinness dei primati con l’accendino più caro al mondo realizzato da HSR Tania, princesse de Bourbon Parme in onore di Louis XIII venduto per 500.000 €, restano ancora lontani lumi in cui doucement, la fiamma della maison S.T. Dupont potrà ancora brillare, donando iconiche fonti di prestigioso lusso ed eleganza alle menti ed alle mani di genti pronte ad assaporare la bellezza nella sua più alta espressione materica ed ontologica: La Classe.
 

“C’est à travers l’expérimentation, la connaissance des cultures, la recherche de soit que l’on peut comprendre le monde. La mode est globale, l’élégance absolue, la classe n’as pas besoin de matière, elle est le respire que l’on met dans chaque chose que l’on fais, c’est pour cette raison que c’est un don que l’on reçois.”

 

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