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#Mfw: Antonio Marras, l’insostenibile leggerezza…

Per quanto non mi sia permesso entrare a certe sfilate, per mancata voglia di chi non coglie arti ove esse sono poste, non mi tiro indietro, seppur ciò possa portar mal dicenza, al voler del mio cuore di raccontar arti. Antonio Marras, torniamo alla milano moda donna, ha l’ insolita caratteristica di stupire ed ammaliare ad ogni sua uscita sulla passarelle. Anche per questa edizione della SS16, il trend rimane costante: stupore ed arte.

Già in passato ho cantato con odi la bellezza dell’arte espressa da Antonio Marras(link), e rinnovo il piacere dello sguardo nel veder come la sua intuizione diventi sempre una versatile forma d’arte in ogni sua manifestazione. Antonio Marras, ripercorre le vie della donna attraverso percorsi che suggestionano sguardi ed ammaliano pensieri, trasportando il calore del colore verso l’essenza sua più pura. Bianchi che chiudono la sfilata, con rigore di tagli e fantasia di volumi, diventano apogeo coreografica di un pensiero colorato che si dispiega lungo i macigni di una sfilata ricca di contaminazioni. Pesanti massi, che diventano leggeri “datemi una leva e solleverò il mondo”, leggeri ma non insostenebili, kunderianamente dispiegati sul peso delle installazioni materiche che suggellano il carattere dello stilista: enigma e raffinatezza. Leggeri, dicevamo, insensibile leggerezza dell’essere tradotta in delicate trasparenze dai raffinati volumi, ed orientali contaminazioni.
 

 

Insostenibile leggerezza che manca al mondo della moda, presa troppo dalla pesantezza dell’inutile e del futile, per non capire la bellezza della leggerezza dell’essere. Antonio Marras, segna lo stacco tra il bello ed il futile, l’Essere. Ricerca contraria a molti di coloro che vivono dentro all’immerso peso del mondo che non permette loro di guardare all’essenza. L’indagine accurata verso una femminilità superiore alla parola, il senso di un silenzio che può parlar di più di tante parola, si racconta con facilità “ce qui se conçoit bien s’énonce clairement et les moto pour le dire arrivent aisément” (cit. Nicolas Boileau), conciossiacosachè questa facilità che contraddistingue il carattere di Antonio Marras, trova nel suo genio, il geniale sfogo della grandezza: quella leggera.
Ammaliante ed estetica, anzi Estetica, riscrive un’etica che sa essere la probabile soluzione di quei problemi escatologici che attanagliano questo pesante universo. Narrazione, questa, che rappresenta, forse, l’epistemologica definizione di una realtà ad oggi lontana dalla scienza; un mix di suggestioni che ripercorrono il tema della sfilata in cui Antonio Marras, da osservatore del mondo, racconta l’oppressione dei popoli attraverso quei caratteri distintivi della loro cultura. Eredità e storia di nazioni e popoli da noi lontani che rivivono nella moda engagé tipica del poeta sardo della sartorialità.
 

 

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PHCREDITS: CNMI

 

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