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Angelo Marani e…una cascata di fiori

Ah, quanto è leggera e libera la femminilità. Libera come un dirompente temporale estivo, delicata come i boccioli dei fiori più preziosi, dolce come un pensiero d’infanzia.

Sorprende con il sapore della libertà, Angelo Marani, maestro della ricerca e creatore di stili unici, che dialogano gli con gli altri in una elegante conversazione che non annoia mai. Lo fa, per la prossima pe2016, sulla scia del fascino per i Settanta, intrecciando dettagli, materiali e velature. Profondi scolli per abiti giocati su trasparenze sensuali dove i fiori giocano con il corpo. Capi laserati svelano e celano, per una femminilità che rinasce nella nuova stagione. E lo fa esplodendo nei toni brillanti dell’arancio e del salmone, del verde acqua e del ciclamino, sino al bianco che tutto unisce e racchiude sotto un’unica luce.

 

 

Stampe floreali ed etniche geometrie per una donna regale, maestosa nei lunghi soprabiti che cadono con la stessa sinuosità di un mantello. Tutto avvolge, come un abbraccio, e nulla costringe. Nemmeno i sandali alla schiava che si arrampicano su polpacci e caviglia sui quali, libera, fluttua il pantalone.
In una duplicità di capi che avvolgono la figura e altri che l’accarezzano si muove una collezione che ha tutto il profumo di sera primaverile, quando i boccioli iniziano lentamente ad aprirsi e le giornate si fanno più lunghe, sino alla festa in barca dove una regina contemporanea, si svela, sinuosa come una sirena, nei toni del nero e del bianco, con un gioco di see through che spiazza e incanta. Anche le forme, le trasparenze e gli intarsi, paiono voler accompagnare ogni passo e, come le onde del mare di prima mattina, leggere e delicate, seguono, eleganti, il passo della nuova donna Angelo Marani.
 

 

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