Fashion, Women Fashion

Home
Fashion
Giulia Marani: si gioca a Tetris…ma con stile!

Giulia Marani: si gioca a Tetris…ma con stile! Marzo 2, 2015Fashion, Women Fashion3 Comment

photo5 (7) Sorprendente, nostalgica e geniale. Il tutto all’insegna dell’innovazione che guarda all’arte e si fa moda. E viceversa. Giulia Marani ci ha abituati a questi incontri al vertice con artisti contemporanei portando, poi, giochi di colore, intersezioni di stili, cromatismi e sperimentazioni, sui suoi capi.
La ritroviamo, cosi, durante la Milano Moda Donna, presentare la collezione Fall Winter 205/2016 ispirata all’intramontabile e ipnotico gioco del Tetris che dà il nome alla nuova linea moda.

Ecco, dall’incontro e unione, come due tetromini, con l’artista Nicola Felice Torcoli, una collezione autunno inverno 15/16 ricca, sorprendente, dove nulla è come sembra e tutto va oltre, in una dimensione di logica, colori e sovrapposizioni. Come nei quadri di Torcoli, che a volte ispirano gli abiti e altre volte vi si ispirano, colore e materiali si sovrappongono in perfette geometrie che svelano, nascondono e rivelano altri mondi.

Allo stesso modo, i capi della collezione Tetris, ottenuti tramite una ricca lavorazione, giocano su tagli lineari ed essenziali sui quali soggetti astratti dai colori accesi richiamano, in una sinestesia perfetta, le opere di Torcoli. Ecco il silk over, doppiato seta stampata con l’incrocio di listini di maglia sullo scollo. Tagli netti, geometrici, trasparenze e intrecci di fasce.
Incantevoli il body di lana stretch, il girocollo over in mohair con lamine termolaserate e glitter.

Richiami al mondo di Torcoli e all’uso frequente delle frange, tornano nel maglione over bianco e nero con frange ottenute in smacchinatura.
Una partita dove stilista e artista si sfidano, si incontrano e vincono, che sembra non esaurirsi mai in un game over che diviene rinascita e dove tutto fluttua. Come i movimenti delle due danzatrici che ci accolgono all’ingresso, raccontandoci che oltre le geometrie perfette, c’è un mondo sospeso, visibile solo a chi riesce a scivolare tra trame di tessuto, e sovrapposizioni e fondendosi con i colori ad olio, sull’onda della nostalgia.